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FSX: Simulare un volo...e scriverci un post (4/4) - Simulate a flight and write a post

Preparare, pianificare, condurre e descrivere le vostre esperienze in un post. Semplice no? Con le dritte giuste potete divertirvi volando su FSX descrivendo sul web la vostra avventura. E senza spendere un soldo.
Nel primo post abbiamo parlato degli ingredienti per iniziare a simulare un volo, nel secondo come prepararlo e pianificarlo, nel terzo come condurlo e in questo come scriverci un post.

To prepare, plan, conduct and describe your experience in a post. Simple is not it? With the right recommendations you can have fun flying on FSX on the web describing your adventure. And without spending a cent.
The first post we talked about the ingredients to simulate a flight and write a post, the second how to prepare and  a flightplan, the third how to fly, and now how to write a post.

In questo quarto e ultimo articolo ci dedicheremo alla scrittura del post, di conseguenza dovremo necessariamente possedere un blog, un blog tutto nostro e naturalmente gratuito.
Premetto che non sono un web designer o esperto d’informatica e le mie esperienze sono basate esclusivamente sul mio blog e su un altro sito amatoriale, quindi mi servirò di collegamenti a tutorial, siti specifici e di qualche filmato. Gestire un blog e aggiornarlo è molto impegnativo e se credete che avere uno spazio internet vi porti messe di visitatori… beh vi sbagliate. Non voglio deludervi o togliervi l’entusiasmo, ma prima di avere un buon numero di visite sul vostro blog dovete farvi conoscere, ci vogliono mesi se non anni e, ripeto, bisogna dedicare a esso parecchio tempo.
Prima di tutto vediamo qual è la differenza tra un sito e un blog. Un sito, (indirizzo iniziale è www.)  è uno spazio online dove si offrono informazioni e servizi con pagine e contenuti, mentre un blog (indirizzo iniziale http://) è un diario personale aperto a tutti, facile da gestire e limitato nella sua organizzazione interna.
Fatte queste premesse creiamo il nostro blog. Le piattaforme più usate e che si spartiscono di fatto il mercato sono sostanzialmente due: blogger e wordpresscomunque se decidete di utilizzare altre piattaforme free il mercato è pieno e non avete che l’imbarazzo della scelta
Io vi illustrerò la piattaforma blogger di google, quella che ospita questo blog, che ha dei punti di forza ma anche qualche difetto, ma per le vostre esigenze sarà più che sufficiente. 
Se avete un account di posta elettronica gmail potete subito iniziare collegandovi a blogger (inserendo l'account e la password della vostra mail), altrimenti richiedetene uno nuovo a google (che poi servirà per tutti i servizi google, blogger, gmail, Drive, Picasa). Per evitare di dilungarmi e per semplificare le cose, questo semplice tutorial  e questo esaustivo video vi faranno vedere in pochi minuti come creare il vostro blog da blogger.  
Chi si cimenta per la prima volta con un blog dovrà perdere qualche giornata per capire qualcosa circa la costruzione di un sito, pagine web, layout, sidebar, inserimento immagini ecc,. anche se con blogger le cose dovrebbero essere alquanto facili.
Vediamo nel dettaglio alcuni accorgimenti prima di far nascere il vostro sito.
Scegliete con oculatezza l' indirizzo URL che darete al vostro blog. L'URL non è altro che l'indirizzo web, per esempio l’URL di questo blog è http://fabiusone.blogspot.it e, se possibile e disponibile, scegliete un indirizzo compatibile con la la tematica del blog. Per esempio, per un sito che tratta simulazione aerea sarà opportuno scegliere un indirizzo tipo http://volosimulato.blogspot.it. oppure http://volosim.blogspot.it o http://simulazionevolo.blogspot.it. Quando creai questo blog, non essendo molto esperto all'epoca, diedi a esso un URL che non aveva nulla a che fare con la tematica della simulazione (scelsi fabiusone.blogspot.it) e pagai cara quella scelta, soprattutto sui maggiori motori di ricerca, e solo dopo 6 anni di attività ormai è ottimamente indicizzato.
Il secondo passo è il nome da dare al blog. Sceglieremo un nome accordante con la tematica del blog, esempio: "PC e Volo", "SimulaFSX", ecc., al mio ho dato FlySim and Real, visto che mi occupo di aviazione simulata e reale. Il blog deve trattare solo una specifica materia, perchè chi vi viene a visitarlo sicuramente è un simmer, quindi non potete inserire le ricette culinarie di vostra zia, perché i visitatori non gradiranno e l’indicizzazione sui motori di ricerca potrebbe risentirne.
È meglio una o due sidebar? Prima di tutto chiariamo cos’è la sidebar: E' la barra posta di spalla alla pagina del post, in questo blog la sidebar è posta alla destra; potete averne anche due, secondo la vostra scelta grafica e di gusto connessa con i contenuti che si vogliono inserire. Certo è che se avete pochi contenuti (esempio la vostra biografia, il contavisite, l’archivio, il translator) una è più che sufficiente. 
Rendiamo accattivante il blog con colori, foto e altri contenuti che attraggano la curiosità del lettore e lo convincano a leggere ciò che avete scritto, e se sarà interessato ritornerà a farvi visita; quindi decidiamo con cura colori e immagini, evitiamo blog monocromatici e spogli.
Una pagina web, sia esso un blog che un sito, è composta con il linguaggio HTLM che è il linguaggio della scrittura della pagine web, vale a dire che impostazioni, colori, contenuti, widget, immagini, nascono dal codice HTLM. Un po' di tempo fa bisognava conoscerlo bene, ora tool e programmi traducono l’astruso linguaggio.

Linguaggio HTLM di questo blog

È opportuno, però, conoscere almeno la struttura generale del linguaggio HTLM, soprattutto per sapere di cosa stiamo parlando quando dovrete inserire disegni, utility, widget e altre cose (tabelle, contatori, effetti visivi ecc. specialmente quelle di terze parti, cioè non di blogger) che serviranno per arricchire il vostro blog. 
Come ho detto prima gestire il blog richiede tempo, non potete scrivere un post al mese e sperare di avere significative visite, i momenti di scoraggiamento arriveranno di certo, ma non perdetevi d’animo ed esaminate le cause. Per aiutarvi vi posto un articolo che vi spiega come applicare 30 trucchi per la gestione di un blog.
I contenuti del post sono la parte più impegnativa perché lì mettete tutto voi stessi, chi legge vi valuterà sul momento anche se non vi ha mai visto e letto prima. Che contenuti avete intenzione di inserire nel post? Pensate a un visitatore che apre il vostro blog, lo scorrerà frettolosamente e se non è attratto da qualcosa d'interesse, un particolare, un articolo, un’immagine, un titolo, lo abbandonerà qualche secondo dopo. Quindi attenzione ai contenuti e come presentarli nonché il titolo che vorrete dare. Il vostro post sul volo da Roma a Firenze deve essere esposto in modo tale che venga letto fino alla fine. L'impostazione dell'articolo dipende da voi, ma ricordatevi che il visitatore (che è quasi sempre un simmer) vi leggerà con un occhio tecnico, quindi non fermatevi alla semplice descrizione del volo, inserite i dettagli del velivolo scaricato, i scenari utilizzati, i suggerimenti che volete dispensare, le vostre impressioni, insomma inserite qualcosa di vostro, perchè ricordiamoci sempre che un blog è qualcosa di personale.
Il titolo del post assume un’importanza rilevante per i motori di ricerca. Mettere un titolo generico come “Volo da Roma a Bologna” significa perderlo nelle indicizzazioni dei motori di ricerca e potrebbe apparire come risultato a un ipotetico viaggiatore che cerca disperatamente un volo che da Roma lo porti a Firenze. Quindi riassumete nel titolo l'essenza del post, per esempio: “FSX: Roma – Firenze con un Grumman Trucker” oppure “In volo da Roma a Firenze su FSX con un Trucker antincendio”.
È provato che le immagini attraggono sia l’occhio umano che l’attenzione Google, il quale le indicizza in maniera particolare. Suggerisco di inserire sempre delle immagini complete di didascalie, sia all'inizio del post che nel corpo, in modo che il lettore segua il vostro racconto anche con le immagini.
Il blog è un sito di scrittura, quindi chi fa a botte con l’italiano, lasci perdere. Il post è un diario, uno spazio dove l’autore, con una sua personale forma e un proprio metodo di scrittura, inserisce quello che crede più opportuno. La scrittura deve essere coinvolgente e attraente fino alla fine; se il lettore abbandona il blog dopo una sommaria occhiata significa che non è stato attratto dal vostro lavoro, magari perché troppo scontato e se scrivete cose ovvie perderete interesse e autorevolezza. Quindi siate sicuri di quello che scrivete, controllate il vostro pezzo (oltre che i contenuti anche un'occhiata a qualche errore di ortografia che può sempre scappare), non abbiate fretta di pubblicare qualcosa che a posteriori potrebbe farvi pentire. Evitate di inserire frasi che possono essere interpretate come offensive e siate rispettosi dei lettori perché chi legge non è uno stupido.  Sul web, un'autostrada percorsa da  milioni di visitatori, vi mettete in gioco e quindi dovete accettare la critica (mi riferisco a quella costruttiva e obiettiva) e non offendetevi se qualche commento mette in forse quello che avete scritto. Una replica è sempre possibile e se le critiche sono a ragion veduta, chiedete scusa. Se non accettate queste cose potete evitate di aprire un blog. 
Ciò che differenzia un sito da un altro sono i contenuti e le idee. Queste devono essere originali e non scopiazzature di altri blog, magari copia/incolla di interi post, non è corretto approfittare del lavoro altrui e, a lungo andare, qualcuno se ne accorgerà (ci sono dei programmi per monitorizzare chi copia e incolla i propri articoli) e ve lo farà notare. Poi, se quello che avete copiato è coperto da copyright, si può arrivare addirittura alla querela e per un semplice blog come il vostro non mi sembra il caso (per esempio questo blog è creative commons, non commerciale e puoi condividere allo stesso modo).
Il web è un infinito spazio sociale, un’immensa rete dove qualche miliardo di persone girano alla ricerca di qualcosa, il blogger deve possedere le capacità di vivere e di farsi conoscere dentro questa gigantesca rete, dove proliferano milioni e milioni di siti. Quindi, in relazione alla tematica del vostro blog, dovete sapere di cosa si parla in giro e tenervi sempre aggiornati sull'argomento. Sulla vostra sidebar potrete inserire collegamenti a blog autorevoli o amici, dei link ai grandi portali di simulazione e collegamenti a forum specifici sfruttando i feed RSS. Nei vostri post inserite sempre dei collegamenti ipertestuali per illustrare quello che state scrivendo in modo da non dilungarvi nella spiegazione; per esempio se state descrivendo un volo con un Cessna 172  inserite il link che porti il lettore al sito dove si parla del velivolo. Inoltre i collegamenti ipertestuali verso l’esterno aumentano l’indicizzazione del vostro sito sui motori di ricerca, ma non abusatene troppo; per fa sì che il lettore rimanga sul vostro spazio web, inserite qualche link che lo porti su un vostro post precedente.
Reputazione e popolarità (ovvero ossessione delle visite). Sono due termini differenti, perché la reputazione è il grado di affidamento che si ha all’interno della comunità dei blogger in relazione alla sua autorevolezza sulla tematica trattata, mentre la popolarità indica la notorietà di un blogger sulla rete. Purtroppo oggi si tiene conto del fattore quantitativo più di quello qualitativo, anche se non ci può essere quantità senza qualità, ma sulla rete non sempre quello che appare è. 
Questo si traduce nell’ossessione delle visite, fissazione che deve essere cancellata dalla vostra testa, perché fuorviante dai principi che vi hanno spinto ad avere un blog. È chiaro che un blog creato qualche giorno o qualche mese prima non sarà nemmeno indicizzato dai motori di ricerca, quindi al posto di controllare quotidianamente le visite ricevute, è più costruttivo pensare come renderlo più interessante. Invece per i blog con un discreto rating, oltre all'intima soddisfazione dei proprietari questi troveranno utile esaminare i flussi per migliorare ulteriormente il sito o attuare particolari accorgimenti (come il giorno della settimana più favorevole per la pubblicazione del post o un sottotitolo in inglese se avete visite dall'estero). Negli strumenti di blogger, sulla voce “statistiche”, avrete i parametri utili per esaminare il tipo di traffico ricevuto; se volete uno strumento di monitoraggio non di blogger, andate sul sito shinyStat, inserite l'URL del vostro blog e da questo momento shinyStat esaminerà il vostro traffico e settimanalmente invierà sulla vostra mail i dati del traffico. Comunque non fate delle visite la vostra ossessione!
SEO. Sta per Search Engine Optimization e serve per ottimizzare un sito web sui motori di ricerca. È chiaro che tale attività non serve a chi ha appena aperto un sito, ma chi ha già un blog può trovare utile questa guida di come ottimizzare il proprio blog
In un mondo dove i social network regolano la nostra vita, non è più possibile avere un sito senza un collegamento ad una pagina facebook o twitter dedicata. Il social network può pubblicizzare il vostro sito e potrebbe farvi aumentare le visite. Dico potrebbe, perchè ai vostri amici magari non importa un fico secco della simulazione. Quindi se volete pubblicizzare il vostro blog su facebook aprite un nuovo profilo dedicato e non usate il vostro personale. Qualche anno fa senza impegno  ho creato la pagina facebook di questo blog, è stata un'esperienza che mi ha permesso di conoscere approfonditamente i social, anche se non ho ritenuto opportuno darne risalto su questo blog.
Per concludere, gestire un blog, aggiornarlo, arricchirlo di contenuti, specialmente su una tematica di nicchia quale può essere la simulazione di volo, è una faticaccia che porta via tanto tempo, e non mi stancherò mai di dirlo, solo chi può ritagliarsi un proprio spazio e possiede la passione del volo e della simulazione troverà la forza di creare e portare avanti il proprio sito nello sterminato universo del web.
Quindi se siete convinti, cosa aspettate a creare un blog tutto vostro e metterci dentro i vostri voli corredati dai vostri post?


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Preparare, pianificare, condurre e descrivere le vostre esperienze in un post. Semplice no? Con le dritte giuste potete divertirvi volando su FSX descrivendo sul web la vostra avventura. E senza spendere un soldo.
Nel primo post abbiamo parlato degli ingredienti per iniziare a simulare un volo, nel secondo  come preparare e pianificare un volo e in questo, come condurlo.

To prepare, plan, conduct and describe your experience in a post. Simple is not it? With the right recommendations you can have fun flying on FSX on the web describing your adventure. And without spending a cent.
The first post we talked about the ingredients to simulate a flight and write a post, the second how to prepare and  a flightplan and now we will see this in how to conduct the flight.

Dopo una buona preparazione e un’accurata pianificazione passiamo alla parte più bella della simulazione, ossia il volo.
È chiaro che il simmer non deve essere necessariamente un pilota, ma è altrettanto chiaro che deve conoscere almeno le basilari tecniche di pilotaggio. Non è con un tutorial sul pilotaggio che imparerete a volare (magari bastasse un semplice tutorial), quindi a premessa di ciò sarebbe opportuno leggere almeno qualcosa in merito. Sulla sidebar del mio blog sono disponibili numerose utility, manuali e tutorial, insomma ciò che serve per conoscere i rudimenti sul volo. Comunque per iniziare, segnalo due tutorial sul volo tra le centinaia di migliaia presenti sul web quali mediterraneavirtual  e The royal flight .
Ricordiamo anche che dobbiamo conciliare la simulazione del volo con l’esigenza di scrivere il post quindi sarà necessario scattare numerose foto (ovviamente per poi prenderete solo le più belle e significative).
Per lo scatto delle foto (in gergo screenshot) FSX possiede già l’opzione per catturare le immagini dallo schermo, infatti basta cliccare il tasto “V” e la foto sarà scattata e inserita sul nostro computer nella directory di windows immagini/file di FSX . Potete però scegliere voi il tasto delle foto o, come faccio io, predisporre il comando dello screenshot sul tasto del volantino, basta andare nella schermata iniziale, sulla destra cliccare  “controlli” e abiliterete i tasti che vorrete. Comunque chi volesse a tutti i costi una utility per lo scatto suggerisco “snapshot”.
In merito all'assegnazione dei tasti sul volantino/joystick controlliamo se i comandi assegnati sono di nostro gradimento. FSX assegna di default alcuni tasti sulla tastiera, quindi se abbiamo una periferica di gioco (volantino) è opportuno assegnarle dei comandi che più ci soddisfano; inoltre, all'inizio della simulazione, calibriamo sempre le periferiche  volantino/pedaliera.  Mostro un esempio qui sotto:

Schermata iniziale: andate in impostazioni


Poi cliccate "controlli"


Poi assegnate i tasti o  pulsanti scegliendoli sia dalla tastiera che sul volantino.

Avendo pianificato il volo con Plan-G carico “Ciampinotoperetola” su FSX. Troveremo l’aereo già in moto e posizionato sulla pista (attenzione perché l’aereo, sia pure in moto, non è pronto nella configurazione per il decollo). Per rendere la simulazione real è meglio posizionare il nostro velivolo al parking o al gate, per farlo basta premere il tasto “Y” (spostamento veloce) e le freccette per la direzione. Una volta al parking o al gate spegnemo i motori disattivando tutti gli switch (per evitiamo di perdere tempo con lo spegnimento di tutti gli swirch, magari di aerei complessi, suggerisco di prendere un aereo semplice come il Cessna 172 di default e chiudere tutti i circuiti, manette e interruttori), poi dal menù “aeromobili” scegliamo l’aereo con cui desideriamo volare che ci apparirà già spento in posizione cold and dark, quindi iniziamo la simulazione come se fossimo appena entrati in cabina. Nei rullaggi non andiamo in giro per le piste e taxiway dell’aeroporto, sarebbe utile conoscere l'organizzazione di un aeroporto, come i segnali verticali e orizzontali, le disposizioni delle vie di rullaggio, i parcking, gate ecc. Per questa materia suggerisco questo manuale “Airport Operation” , un interessante book dove vengono fornite tutte le informazioni sulle caratteristiche di un aeroporto.
Però prima di dare motore al nostro aereo facciamo quello che realmente fanno i piloti: consultiamo la checklist e la mappa SID dell’aeroporto (Standard information Procedure) per le procedure di uscita dalla zona aeroportuale.
Davanti al volantino o joystick metteremo la nostra checklist quindi  iniziamo a fare i controlli: pre-start, start e pre-takeoff, poi un briefing di quello che faremo appena staccate le ruote dalla pista: gear up, flap up, regolazione passo elica (se abbiamo un velivolo con passo variabile) climb e crociera, ovviamente seguendo le istruzioni della torre. Seguiamo la SID del nostro aeroporto, perché nell'area aeroportuale ci sono delle severe regole.

Screenshot del cockpit del Grumman S2 Truker
Il decollo, come l’atterraggio, è la parte più difficile del pilotaggio perchè l’aereo transita dalla configurazione terrestre a quella aerea, sviluppando le leggi dell’aerodinamica. Non fissiamoci sugli strumenti, vediamo cosa accade fuori, l'orecchio deve sentire il rumore del motore. Stiamo attenti a non superare le velocità consentite, magari con i flap estratti o con i carrelli fuori, pena il cedimento della struttura (diamo sempre un’occhiata all’anemometro e agli archi colorati di bianco, verde, giallo e rosso attorno alla strumento)
Durante tutte queste fasi scattiamo delle foto perchè ci saranno un utile promemoria per la descrizione del vostro post così non ci dimenticheremo i particolari e, se vogliamo, potremo fare dei video con degli utilissimi free video capture
Una volta che siamo in crociera non seguiamo la rotta concentrandoci solo sul GPS (un tempo si faceva la navigazione stimata, un occhio all'anemometro e l'altro all'orologio), teniamo conto anche dei radio ausili come il VOR , l’ADF, il DME, l’NDB  sigle che ormai per alcuni sono ricordi di scuola. Nel VFR sorvoliamo i WP (Way Point) individuati in sede di pianificazione che devono essere punti definiti, come laghi, anse dei fiumi, rotatorie e svincoli autostradali, ponti (per quanto possibile visto che si tratta di una simulazione e alcuni particolari potrebbero non essere disegnati).
Teniamo d’occhio la strumentazione primaria come l’anemometro, altimetro, bussola direzionale, giri del motore, temperatura e pressione dell’olio motore e gestite al meglio le manette: throttle (potenza), mixture (carburante) propeller control (del passo dell’elica per i motori con elica a passo variabile).
Quando siamo in crociera, abbiamo del tempo a disposizione quindi potremo smanettare con il GPS o l’FMC che ci forniranno i parametri del volo. Se usiamo un aereo dell’aviazione generale tipo Cessna o Piper non usiamo l’autopilota (se disponibile nella configurazione di quel modello di aereo), ma teniamo il controllo del velivolo manualmente con un occhio sempre alla quota e velocità; invece, se siamo ai comandi di un aereo di linea, inseriamo l’autopilota e controlliamo tutta la rimanente strumentazione con calma.
Stiamo per arrivare all'aeroporto di destinazione. Possiamo scegliere se seguire le istruzioni della torre o seguire l’approach chart, cioè come realmente è vettorato l'avvicinamento in quel dato aeroporto. Nella prima FSX ci fornirà i dati per instradarci sulla rotta di avvicinamento (che può non essere reale a quella della carta). Io consiglio, almeno per le prime volte, di ottemperare alle informazioni della torre,  poi, una volta pratici, seguiremo le carte di avvicinamento, ma ricordate che dovete ignorare gli avvertimenti della torre che dopo tre mancate risposte, terminerà il servizio radio.
Davanti al nostro volantino tenete sempre la checklist e la carta STAR di avvicinamento di Firenze .

Avvicinamento ILS Firenze

Avvicinamento VOR di Firenze
Avvicinamento Visual
Faccio una nota a margine, dedicata ai “professionisti” della simulazione: purtroppo il nodo di Firenze  è uno dei più complessi e nello stesso tempo affascinanti; punto di intersezione delle direttrici Nord-Sud ed Est-Ovest, risente dei parametri indicati dalle SID e STAR di Pisa Approach. L'approach è la parte più delicata e, secondo me, la più emozionante, perchè qui si concentra la realtà della simulazione. Quindi mentre siamo in avvicinamento, in un breve lasso di tempo avremo un carico di lavoro enorme: rispondere alla radio, controllare la checklist, variare di velocità, quota, direzione, dosare le manette della potenza, del prop, del carburante, abbassare i flap, cambiare il serbatoio, inserire luci di atterraggio e, per gli aerei più complessi, una serie di interventi aggiuntivi (inserire l'APU, l’auto feather, controlli dei sistemi, ecc.). Nel contempo dovremo seguire sulla carta i parametri di avvicinamento all’aeroporto e, non scordiamolo mai, scattare le foto. Che avvicinamento vogliamo fare? In un aeroporto sede di ATC se abbiamo tempo buono e ottima visibilità decideremo (nella realtà chiederemo alla torre) di fare un avvicinamento Visual, altrimenti se la visibilità non lo permette, (o se la torre lo impone)  faremo un avvicinamento strumentale ILS.
La torre di controllo ci indicherà il circuito per la pista in uso  ed è meglio ascoltare bene le istruzioni perché molte volte si è indotti a sbagliare, magari atterrando dalla parte opposta della pista indicata o addirittura in un’altra pista (questo accade soprattutto per le piste parallele esempio 15L e 15R). Nella realtà è accaduto spesse volte!
A questo punto stiamo per atterrare, siamo a qualche metro dalla pista, qualche nodo sopra lo stallo e dobbiamo far "sedere" l'aereo, e magari abbiamo del vento al traverso. Non mangiamoci parte della pista, evitiamo di buttare giù a tutti i costi l'aereo, perchè saltellerà e potremo romperete il carrello nel migliore dei casi.
A questo punto liberiamo la pista imboccando la taxiway, ci fermeremo sulla linea di arresto per effettuare le operazioni previste dalla checklist “after landing”: completa retrazione dei flap, spegnimento luci atterraggio e accensione di quelle per il taxi, spegnimento della pompa carburante (se presente). Poi rulleremo fino al parcheggio (quello che indicherà la torre o, in assenza di istruzioni, ne sceglieremo uno libero).
Non resta che spegnere il motore, chiudere tutti gli switch, sistemi, radio ecc., poi con il tasto predisposto apriremo lo sportello.
Per tutto questo tempo, ricordo che oltre alle operazioni di volo dobbiamo scattare le foto (ovviamente metteremo sul post solo le più significative e belle) per l’articolo che ci accingeremo a scrivere.
Ma questo lo vedremo al prossimo quarto e ultimo post.
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