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Crash investigation: Sukoi Super 100


Il 9 maggio un Sukoi Super 100, è precipitato in Indonesia durante un volo dimostrativo. Tutti i 45 passeggeri, giornalisti tecnici e dirigenti di compagnie aeree locali sono morti.

On 9 May a Sukoi Super 100, crashed in Indonesia during a demonstration flight. All 45 passengers, journalists, technicians and managers of local airlines are dead.


9 maggio ore 14.00 Jakarta, aeroporto Perdana Kusuma (codice ICAO WIHH). Il Sukoi Super 100-95 numero di registrazione RA-97004, un moderno jet regionale costruito in patnership con Alenia aeronautica, con una capacità di trasporto di 100 passeggeri è pronto in pista per un volo dimostrativo con atterraggio nello stesso aeroporto. Il velivolo sta conducendo un’importante campagna nel sud-est asiatico e due compagnie aeree locali hanno presentato un’opzione per l’acquisto di 42 velivoli sui 170 ordinati in totale. Il Sukoi Superjet 100 è il primo aereo di linea prodotto dalla Russia dal tempo della dissoluzione dell’URSS nel 1991.
L’aereo in questione ha effettuato il suo primo volo 25 luglio 2009 e ha accumulato più di 800 ore di volo con all’attivo 500 cicli. Aveva già effettuato un volo il giorno precedente con lo stesso equipaggio.
A bordo 39 passeggeri rappresentanti della compagnia aerea Sky Aviation, alcuni giornalisti ed tecnici della Sukoi, e 6 membri dell’equipaggio.
Il comandante, senior test pilot Alexander Yablontsev, un polacco ex pilota da caccia sovietico con più di 10 mila ore di volo e il copilota è Alexander Kotchetkov sono ambedue di grande esperienza.  Le condizioni meteorologiche locali indicano alle 14:30 e 15:30 Local Time una visibilità a 9000 piedi (aumentate a 10000 nella lettura delle 16:30), temperatura a 31 gradi C, punto di rugiada a 25° C, umidità 70% e  5 nodi di vento da nord-est, senza precipitazioni.
Dopo il decollo l’aereo ha eseguito una rotta verso sud a zig e zag  fino alle 14.20 quando il comandante chiede alla ATC il permesso di scendere da 10 mila a 6 mila piedi mentre era a 47 mn a sud di Jakarta, nei pressi di Mount Salak, alto 7250 piedi.
L’ATC concedeva l’autorizzazione, ma tra le 14:21 e 14:33 Local Time perdeva  il  contatti radio facendo scattare le ricerche che si concludevano il giorno seguente con l’avvistamento dei rottami del velivolo sulla parete del Mount Salak a 6270 piedi. Il rapporto preliminare indica che i rottami erano sparsi da una quota che va dai 6270 ai 5200 piedi. 
Il giorno dopo il Primo Ministro russo Medvedev ha annunciato una commissione d’inchiesta composta da tecnici russi che lavorerà con quelli indonesiani.
Dopo il disastro, il vice primo Ministro russo Rogozin ha riferito che da un primo sommario esame della situazione la causa potrebbe essere individuata in un errore umano, ma bisognerà aspettare il rapporto tecnico prima di poter affermare con sicurezza cosa sia avvenuto veramente. Alcune fonti aeronautiche locali affermano che il pilota è sceso sotto la minimum obstacle clearance altitude (MOCA), forse per far ammirare ai passeggeri le bellezze del Mount Salak,  mentre Anatoly Knyshov, un test pilot russo, dice che ci potrebbero essere stati problemi con GPWS ground Proximity Warning System. Il giornalista aeronautico David Learmount indica che il pilota, a fine dimostrativi, potrebbe aver spinto oltre i limiti strutturali il velivolo, ma questa è la tesi meno accreditata. Esiste anche la possibilità che una nube locale sul monte Salak possa aver limitato la visibilità del equipaggio, anche se il GPWS avrebbe dovuto allertare i piloti..
Di sicuro c’è solo che è capitato qualcosa di tanto immediato da non dare il tempo al Comandante di comunicare con l’ATC, come un cedimento strutturale o,  tesi più accreditata, l’errore umano.

Area dell'impatto
Area interessata al volo
Cockpit del Sukoi 100. Alla sinistra il test pilot Alexander Yablontsev
Cockpit Sukoi Super 1000
Foto dell'area interessata alla rotta
Rotta seguita dal velivolo

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